

Questo libro, che ha provocato in Francia commenti molto favorevoli dall’insieme dei media e soprattutto da “Le Monde” e “Le Figaro”, smonta uno per uno i vecchi stereotipi che i francesi hanno su se stessi e cerca di dimostrare ai nostri cugini d’Oltralpe che si sentiranno molto meglio il giorno in cui smetteranno di credersi “eccezionali”. Da «impossibile non è francese» a «la cucina francese è la migliore del mondo», dall’angoscia per l’idea del “declino” alla fierezza di considerarsi la patria dei diritti dell’uomo, da «Parigi capitale mondiale» al mito della galanteria francese, i francesi coltivano una raffica di stereotipi di cui spesso si nutrono e talvolta si colpevolizzano. Che cosa vuol dire essere la patria dei diritti umani in un’epoca in cui molti politici promettono di dar la caccia agli immigrati? Con capitoli su Zidane e la finale dei mondiali contro l’Italia, Carla Bruni e Cesare Battisti. Un libro intelligente e divertente.
Scheda tecnica
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